Compiti e attività

Il polo museale dell'ISRE è un tesoro di tradizioni sarde. Dai costumi ai mestieri, dai riti alla vita quotidiana, i musei offrono un viaggio affascinante nella cultura dell'isola, custodendo un patrimonio inestimabile.

ISTITUTO SUPERIORE REGIONALE ETNOGRAFICO
(L. R. 5 luglio 1972, n. 26)

Le origini

L’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE) nasce ufficialmente nel 1972, con l’approvazione della Legge Regionale n. 26 del 5 luglio. Questa istituzione rappresentava la concretizzazione di un’esigenza sempre più sentita di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale immateriale della Sardegna, le sue tradizioni, i suoi usi e costumi.

Le prime attività

Inizialmente, l’ISRE si concentrò sulla gestione e sulla valorizzazione del Museo della Vita e delle Tradizioni Popolari Sarde, già esistente. Questo museo, con le sue ricche collezioni, divenne il cuore pulsante delle attività dell’Istituto, offrendo un’ampia panoramica sulla vita quotidiana dei sardi nel corso dei secoli.

Espansione e diversificazione

Negli anni successivi, l’ISRE ha notevolmente ampliato il proprio raggio d’azione, creando una rete di strutture e iniziative volte a promuovere la cultura sarda in tutte le sue forme. Tra i traguardi più significativi si possono citare:

  • Acquisizione della Casa natale di Grazia Deledda: Nel 1978, il Comune di Nuoro cedette all’ISRE la casa natale della celebre scrittrice, che fu trasformata in un museo letterario, meta di visitatori da tutto il mondo.
  • Creazione della Biblioteca specialistica: L’ISRE ha costituito una vasta biblioteca specializzata in etnografia e antropologia, diventando un punto di riferimento per studiosi e ricercatori.
  • Organizzazione di eventi culturali: L’Istituto ha promosso numerosi eventi culturali, tra cui il IsReal (Festival di cinema del reale) e convegni tematici.
  • Produzione di pubblicazioni: L’ISRE ha pubblicato numerosi volumi e articoli scientifici, contribuendo alla diffusione della conoscenza della cultura sarda.
  • Attività di ricerca: L’Istituto ha svolto e continua a svolgere importanti ricerche sul campo, documentando usi, costumi e tradizioni popolari, spesso in collaborazione con università e altre istituzioni culturali.

L’ISRE oggi

Oggi l’ISRE è un punto di riferimento fondamentale per lo studio e la valorizzazione del patrimonio culturale sardo. Le sue attività spaziano dalla ricerca scientifica alla divulgazione, dalla conservazione dei beni culturali all’organizzazione di eventi. L’Istituto continua a svolgere un ruolo cruciale nella promozione della cultura sarda, sia a livello regionale che nazionale e internazionale.

L’Ente porta avanti la propria missione istituzionale attraverso un’articolata serie di compiti e attività; tra le più significative si ricordano:

  • gestione e cura
    del Museo regionale della Vita e delle Tradizioni popolari sarde, del Museo Deleddiano/Casa natale di Grazia Deledda a Nuoro;
    il museo etnografico è il più importante museo etnografico della Sardegna per la quantità e la qualità delle sue collezioni. Tra i musei più visitati della Sardegna (media negli ultimi dieci anni 40.000 presenze annue) vede le sue collezioni in costante aumento grazie a una accorta politica di acquisti e alle numerose donazioni. Attualmente è sottoposto a un grande intervento di ristrutturazione e ampliamento, che lo porrà in una posizione di rilievo tra i musei etnografici europei.
  • gestione e cura del Museo Deleddiano/Casa natale di Grazia Deledda è uno dei musei letterari più visitato d’Italia (circa 21.000 presenze annue); meta di estimatori della scrittrice nuorese e di scolaresche, .durante il periodo estivo ospita una serie di importanti iniziative culturali
  • gestione e cura del Museo Etnografico Regionale /Collezione Luigi Cocco. Aperto dal luglio 2010 a Cagliari, nella Cittadella dei Musei, espone una selezione della ricchissima collezione di oggetti tessili e di oreficeria (circa duemila oggetti) della Sardegna, formata a partire dagli anni Venti del ‘900 dal magistrato Luigi Cocco risalenti in massima parte alla seconda metà dell’Ottocento e acquistata nel 1954 dalla Regione Sarda.
  • gestione e cura della Biblioteca specialistica di carattere etnoantropologico e museologico e dell’Archivio storico nella sede di via Papandrea 6 a Nuoro; la biblioteca oltre 30.000 volumi) è oggi la più importante del settore in Sardegna; viene costantemente arricchita con nuovi acquisti e abbonamenti ariviste scientifiche italiane e straniere (circa 1200 testate di cui circa 150 correnti); l’archivio conserva diversi fondi di interesse storico – archivistico, tra i principali si ricorda il Fondo Dolfin, che comprende oltre 10.000 pagine di documenti di e relativi a Giorgio Asproni; il Fondo Grazia Deledda – manoscritti, dattiloscritti autografi, diverse pubblicazioni in volume (romanzi in italiano e nelle traduzioni in diverse lingue, raccolte di novelle, opere critiche), diversi periodici, qualche stampa fotografica e circa 1300 ritagli di stampa quotidiana.
  • gestione e cura della Cineteca e Archivio fotografico d’antropologia visuale; la cineteca è costituita dai filmati realizzati e/o prodotti dall’Istituto in oltre trent’anni di studi e documentazione della vita popolare della Sardegna e dai lavori che vengono inviati al Festival internazionale di cinema etnografico (si tratta di alcune migliaia di film documentari provenienti da tutto il mondo). La fototeca conserva oltre 40.000 immagini sulla Sardegna del passato e dei giorni nostri. Tra le raccolte più importanti si citano i fondi G. Costa, P. Pirari, G. Pili, W. Suschitzky, J. Dieuzaide, P. Volta. Parte considerevole della Sardegna Digital Library è costituita da materiali messi a disposizione dall’ISRE.
  • Mostre, convegni e incontri di studio sui temi di interesse istituzionale anche in collaborazione con altri organismi scientifici e culturali, sia a Nuoro che in diverse altre località non solo sarde. In questo ambito rientrano le manifestazione dell’Ente per Sa Die de Sa Sardigna.
  • Studi e ricerche condotte direttamente o mediante collaborazioni con le Università sarde ed extraisolane, anche attraverso l’erogazione di borse di studio;
  • Consulenza e assistenza scientifiche, gratuite, alle amministrazioni e associazioni locali nell’ambito delle iniziative museali d’interesse etnografico e in generale nelle materie d’interesse istituzionale;
  • Produzione audiovisiva e cinematografica principalmente incentrata sulla vita e sulla cultura tradizionali della Sardegna, sia attraverso il proprio personale sia mediante coproduzioni;
  • AViSa (Antropologia Visuale in Sardegna): concorso annuale riservato ad autori e antropologi sardi che non abbiano superato i 40 anni d’età; l’ISRE seleziona attraverso una commissione di esperti di cinema e antropologia i progetti di documentari e di corti ritenuti più interessanti finanziandone la realizzazione in qualità di produttore;
  • Giornata Deleddiana: si tiene ogni anno il 10 dicembre, giorno dell’attribuzione del premio Nobel a Grazia Deledda e comprende conferenze, incontri di studio, concerti in onore della scrittrice;
  • Certamen Deleddiano: Concorso nazionale diviso in varie sezioni e volto ad avvicinare gli studenti alla conoscenza all’opera di Grazia Deledda ed ai contesti deleddiani, storici e attuali, e a rilanciare l’interesse e la conoscenza della scrittrice sarda anche oltre il mondo scolastico e accademico.
  • Produzione editoriale, finalizzata prioritariamente a rendere fruibili i risultati degli studi e delle ricerche promossi dall’ente, a diffondere la conoscenza del proprio patrimonio museale ed a documentare lo studio del mondo popolare della Sardegna in ambito Mediterraneo; ad oggi l’Istituto ha realizzato oltre 100 pubblicazioni.
  • Collaborazione al Catalogo regionale dei Beni culturali di interesse demoetnoantropologico;

Le sfide del futuro

Nonostante i numerosi successi ottenuti, l’ISRE deve affrontare anche nuove sfide. La digitalizzazione, la globalizzazione e i cambiamenti sociali impongono all’Istituto di rinnovare costantemente i propri strumenti e le proprie metodologie. Tra le sfide principali si possono citare:

  • La valorizzazione del patrimonio immateriale: L’ISRE deve continuare a documentare e tutelare le tradizioni orali, i riti e le pratiche popolari, che rischiano di scomparire con il passare del tempo.
  • La promozione della cultura sarda tra i giovani: È fondamentale coinvolgere le nuove generazioni nella valorizzazione del patrimonio culturale dell’isola, attraverso progetti educativi e iniziative innovative.
  • La collaborazione con altre istituzioni: L’ISRE deve rafforzare la collaborazione con università, enti di ricerca e altre istituzioni culturali, sia a livello regionale che nazionale e internazionale.

In conclusione

L’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna ha svolto e continua a svolgere un ruolo fondamentale nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio culturale dell’isola. Grazie al suo impegno, la cultura sarda è oggi più conosciuta e apprezzata a livello internazionale.

Normativa:

Legge regionale n. 26 del 5 luglio del 1972

Ultimo aggiornamento

6 Dicembre 2024, 08:39